La Comunità internazionale e i governi, sotto la pressione delle imprese multinazionali dell'acqua, si sono finora rifiutati di riconoscere il diritto umano all'acqua nelle dichiarazioni finali delle ultime cinque edizioni del Forum Mondiale dell'acqua e hanno delegato al mercato e ai privati la mission di promuovere l'accesso all'acqua potabile in tutti i continenti.
La cultura oggi prevalente è quella di considerare l'acqua:
• un bisogno individuale , che ciascun cittadino soddisfa in funzione del potere di acquisto e pretendendo di pagarla il meno possibile e di consumarne quanta ne vuole;
• una risorsa naturale disponibile . Gli operatori del mercato ritengono sia una merce da sfruttare, trasportare e vendere senza limiti e con i minori vincoli ambientali possibili;
• un bene demaniale , soggetto alla sovranità nazionale da parte dei governi, un patrimonio da gestire come un servizio di rilevanza economica, da sfruttare come fonte di entrata fiscale a livello nazionale e territoriale;
• una merce sempre più rara , per il mercato globale, che in funzione della sua indispensabilità per la vita di ogni essere umano assume un valore economico strategico anche in termini di speculazione finanziaria.